Rotary Club Cosenza Nord: Interclub per prevenzione dell’ictus cerebrale

L’ictus cerebrale è forse l’unica malattia che non si può curare, ma soltanto prevenire. E nel mondo sono 15 milioni i casi registrati ogni anno, di cui 6 milioni letali. Si parla, purtroppo, di cifre che superano di molto quelle delle vittime di aids, malaria e tubercolosi messe assieme. Solo in Italia si contano 240.000 casi all’anno, di cui 40.000 letali. L’argomento è stato trattato nel corso di un incontro interclub del Rotary, tenutosi ad Amantea e che ha visto riuniti ben quindici club calabresi. Relatore è stato il prof. Gaetano de Donato, per quasi un trentennio primario ospedaliero di chirurgia vascolare a Napoli e rotariano molto attivo. Il prof. de Donato ha spiegato che questo male può essere definito un infarto del cervello, analogo a quello del cuore. Ma se le cellule cardiache sono programmate per adempiere, eventualmente, anche alle funzioni di quelle danneggiate da un infarto del miocardio, almeno nei casi meno gravi, questo non avviene invece per le cellule del cervello, in cui ogni area ha una sua funzione specifica. E sono gravi anche i danni psicologici, sia per i pazienti che per le loro famiglie. E molto pesanti i costi: in Italia si calcola che la spesa per il servizio sanitario si aggiri sui 12 miliardi di euro all’anno, ai quali vanno aggiunti 7 miliardi di perdite di giornate lavorative. Complessivamente, un invalido da ictus ha un costo annuale di circa 60.000 euro. L’unico modo per contrastare questa grave patologia è, quindi, la prevenzione. Non tutti sanno che, per prevenire l’ictus, bastano un elettrocardiogramma ed un’ecografia dei tronchi sovraortici, prima di decidere se proseguire con altri tipi di indagini diagnostiche. Il Rotary si impegna con campagne specifiche di informazione e di sensibilizzazione su questo tema, con il progetto “Rotary No-Ictus Screening Program”.

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